Persefone e le Oceanine Episodio 3°: Il Cuore di Cristallo - Tutto Favole (Favole e Fiabe)

La mattina nella Terra dei Fiori era più luminosa che mai. Il cielo era di un azzurro cristallino, e i fiori risplendevano sotto i raggi del sole come gemme preziose. Persefone era immersa in uno dei suoi passatempi preferiti: intrecciare corone di margherite e fiori di campo per le sue amiche, le Oceanine. Ploto, sempre piena di energia, saltellava allegramente lungo un ruscello scintillante, mentre Dione e Metis chiacchieravano serene sedute su un masso, godendosi la brezza leggera che portava con sé il profumo della primavera.

“Queste corone sono perfette, Persefone,” disse Dione, accarezzando la corona di fiori che Persefone le aveva appena consegnato. “Nessuno è in grado di creare meraviglie così delicate come te.”

Persefone sorrise. “I fiori parlano, sai? Basta ascoltarli e si intrecciano da soli.”

Ploto fece una risata squillante e saltò dentro al ruscello, sollevando spruzzi d’acqua che brillarono al sole come piccole stelle. “Persefone, tu senti i fiori, Metis ascolta i fiumi… e io… io ascolto i miei piedi che saltano!” esclamò, ridendo forte.

Metis sorrise, scuotendo la testa. “Ognuna di noi ha il suo dono, Ploto. Il tuo è riempire il mondo di risate.”

Improvvisamente, un rumore profondo, come un tuono lontano, interruppe il momento di serenità. Era un suono basso e rimbombante che sembrava provenire dalla terra stessa, facendola vibrare sotto i loro piedi.

“Cos’è stato?” chiese Ploto, fermandosi di colpo con gli occhi spalancati.

Dione si alzò, cercando di capire da dove venisse il suono. “Non sembra un temporale. Il cielo è perfettamente limpido…”

Persefone, sempre curiosa, si alzò e scrutò l’orizzonte. “Viene da laggiù, verso le colline. Dobbiamo andare a vedere.”

Amazon Ray Kocis - Persefone e le Oceanine

Le Oceanine si guardarono tra loro, un po’ incerte, ma alla fine seguirono Persefone, che si era già messa in cammino con determinazione. Attraversarono i prati fioriti, i passi rapidi e silenziosi. Il suono misterioso sembrava diventare sempre più forte man mano che si avvicinavano alla collina.

Arrivarono infine ai piedi di una grande collina rocciosa, dove si apriva una grotta oscura e misteriosa. Da quella grotta proveniva il rimbombo profondo, come se qualcosa di antico si stesse risvegliando.

“Non mi piace l’aspetto di questo posto,” disse Ploto, arretrando di qualche passo. “Sembra… pericoloso.”

Dione osservò attentamente l’ingresso della grotta, il suo volto rifletteva la stessa preoccupazione. “Non possiamo ignorare questo suono, ma dovremmo stare attente.”

Persefone, invece, era attratta dalla grotta come da una forza invisibile. C’era qualcosa di familiare in quel luogo, qualcosa che la chiamava. “Dobbiamo entrare,” disse, con una voce calma ma determinata.

Metis si avvicinò a Persefone e le posò una mano sulla spalla. “Sii prudente. C’è un’antica energia qui. Sento che non è un posto qualunque.”

Persefone annuì. “Lo so. Ma dobbiamo scoprirlo.”

Le quattro amiche entrarono nella grotta. All’interno, l’oscurità era densa e l’aria umida. Dopo pochi passi, tuttavia, notarono una luce fievole e lontana, che pulsava come il battito di un cuore. La luce, fredda e misteriosa, le guidò sempre più in profondità.

Man mano che si addentravano nella grotta, il suono rimbombante si faceva più forte, finché si trovarono in una vasta caverna nascosta sotto la collina. Al centro di quella caverna giaceva un enorme cristallo trasparente, le cui sfaccettature brillavano di una luce bianca e pulsante. Sembrava quasi vivo, respirava in sincronia con la terra stessa.

“Cos’è questo posto?” sussurrò Ploto, incantata e spaventata allo stesso tempo.

Dione si avvicinò lentamente, i suoi occhi fissavano il cristallo con riverenza. “È… incredibile. Non ho mai visto nulla del genere.”

Metis studiava il cristallo con attenzione, i suoi occhi lucidi di saggezza. “Questo è il Cuore di Cristallo,” disse lentamente. “Ho sentito leggende su di esso. Si dice che sia il centro della terra stessa, che custodisca un antico potere, un potere così grande da poter cambiare il destino di chiunque lo trovi.”

Persefone si avvicinò al cristallo, sentendo una connessione profonda con quella gemma luminosa. “Sento qualcosa dentro… come se fosse vivo,” mormorò, allungando la mano verso di esso.

Appena le sue dita toccarono il cristallo, un’ondata di energia attraversò la caverna, facendo tremare il terreno sotto i loro piedi. Le luci del cristallo si intensificarono e, all’improvviso, dal centro della gemma emerse una figura luminosa. Era una creatura di pura luce, con ali di cristallo che riflettevano i colori dell’arcobaleno e un volto etereo che emanava pace e saggezza.

“Chi ha risvegliato il Cuore di Cristallo?” chiese la creatura, con una voce che riecheggiava nelle pareti della caverna.

Le Oceanine e Persefone rimasero in silenzio, stupite dalla visione.

“Siamo noi,” disse Persefone, con la voce tremante ma risoluta. “Non volevamo disturbare, ma siamo state attirate qui.”

La creatura si avvicinò a Persefone, i suoi occhi luminosi fissarono la giovane dea. “Persefone, figlia di Demetra. Il Cuore ti ha chiamata perché riconosce il tuo destino. Il tuo legame con la Terra è profondo, ma il cammino che ti aspetta è lungo e pieno di sfide.”

Le parole della creatura pesarono su Persefone come una rivelazione. “Sfide? Che tipo di sfide? Perché il Cuore mi ha chiamata?”

“La Terra e gli Inferi sono intrecciati, e tu sei la chiave di questo legame,” spiegò la creatura. “Il tuo destino è connesso non solo al mondo che conosci, ma anche a quello che ancora non hai scoperto. Il Cuore di Cristallo è l’equilibrio tra questi mondi, e tu sarai chiamata a proteggerlo.”

Metis, sempre saggia, si fece avanti. “Ma cosa significa? Che cosa dovrà fare Persefone?”

La creatura la guardò con uno sguardo enigmatico. “Il tempo lo rivelerà. Ma sappiate questo: le forze che governano la Terra e il Regno dei Morti sono in equilibrio precario. Quando verrà il momento, Persefone dovrà prendere una decisione che cambierà il destino di entrambi i mondi.”

Ploto sembrava spaventata. “Ma… Persefone non è pronta per tutto questo! Non può farcela da sola!”

La creatura sorrise, con una luce gentile negli occhi. “Non sarà sola. Le sue amiche saranno con lei. Insieme, affronterete ciò che verrà. E il Cuore di Cristallo sarà una guida, se saprete ascoltarlo.”

Persefone, nonostante l’incertezza e il timore, sentiva crescere dentro di sé una nuova forza. Sapeva che il suo destino era importante, e che non poteva tirarsi indietro. “Farò tutto ciò che posso. Proteggerò questo equilibrio.”

La creatura annuì. “Il tuo cuore è forte, Persefone. Ricorda, però, che il potere del Cuore di Cristallo è grande e deve essere usato con saggezza. Le tue scelte plasmeranno il futuro di molti.”

Con queste parole, la luce della creatura cominciò a dissolversi, fondendosi di nuovo nel cristallo. La caverna tornò silenziosa, ma la presenza del Cuore di Cristallo era ancora viva, pulsante.

Le ragazze si guardarono tra loro, in silenzio, consapevoli che ciò che avevano appena vissuto avrebbe cambiato per sempre le loro vite.

“Siamo pronte?” chiese infine Metis, con uno sguardo titubante.

Persefone avrebbe voluto rassicurare la sua amica, ma riuscì solo a dire. “Non so”.

Home Page
Powered By tantisiti.it